Qualche giorno fa ero in salotto a giocare con i bambini e ad un certo punto Eithan, 3 anni, è andato nella sua stanza, il suo rifugio, dove è al sicuro dal suo fratellino distruggi-tutto, a fare i suoi amati puzzle.
Dopo un po’ sono andata a vedere, ‘preoccupata’ dal troppo silenzio e ho scoperto che, una volta finiti i puzzle, si è preso l’ipad dal comodino di papà e si è messo a giocare con le sue app. Al momento, più che rimproverarlo, sono rimasta colpita dal fatto che sia riuscito a sbloccarlo e ad aprirsi la sua cartella di giochi.

Solitamente l’utilizzo delle tecnologie da parte dei bambini in casa nostra è molto limitato, non voglio che Eithan ne abusi, e abbiamo scelto personalmente le applicazioni con cui può giocare. Preferiamo, infatti, leggere un libro o giocare insieme a lui con altri giochi. A Ben, invece, che ha poco più di un anno, abbiamo regalato il telefono giocattolo della Plan Toys che sviluppa le sue abilità cognitive e non ha uno schermo luminoso che può dar fastidio agli occhi.

nativi digitali l'uso delle tecnologie

 

Intervista:

Poichè l’argomento sull’uso dei tablet, cellulari e televisione è delicato e molto dibattuto, ne abbiamo parlato con Micol Metzinger, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, che ci ha aiutato a capire nell’era in cui i nostri figli sono nativi digitali come sfruttare il potenziale delle tecnologie e non usarle in modo scorretto o abusarne.

Come influiscono nella vita dei bambini le nuove tecnologie: tablet, computer, cellulare e la “vecchia” televisione?

Questi strumenti si sono sviluppati molto velocemente solo negli ultimi 10 anni e la letteratura evidenzia pareri contrastanti rispetto alla loro utilità e alla qualità degli effetti che possono avere sui minori.
I bambini di oggi, chiamati anche nativi digitali, sono in grado di sbloccare un telefono o usare il tablet prima ancora di iniziare a parlare.
I nostri figli, sicuramente, presentano caratteristiche cognitive ed emotive differenti rispetto al passato. L’utilizzo delle nuove tecnologie nel quotidiano oltre ad avere degli aspetti postivi, se non dosate o calibrate in modo corretto può portare anche ad avere effetti negativi.

I nativi digitali sono maggiormente in grado di processare in parallelo diverse informazioni (mentalità multitasking), spesso però a discapito di accuratezza e precisione. Hanno tempi di attenzione più brevi e più spesso difficoltà di concentrazione. Questo sicuramente anche a causa degli stimoli ai quali sono sottoposti e alle caratteristiche degli strumenti tecnologici utilizzati.

E dal punto di vista emotivo, invece?

Dal punto di vista strettamente emotivo, le nuove tecnologie, caratterizzate da immediatezza e velocità, hanno un effetto negativo sulla capacità dei bambini di aspettare, importante elemento che caratterizza le tappe dello sviluppo psichico. Se un neonato ha la necessità di soddisfare subito i suoi bisogni, con il passare del tempo acquisisce la capacità di aspettare e posticiparne la soddisfazione (es. alimentazione: ciucciare vs attesa tra un boccone e l’altro). Si delinea così la differenza tra bisogno e desiderio, fondamentale per riuscire a gestire le proprie azioni e le relazioni sociali.

In quest’era in cui i bambini, definitivi nativi digitali, sanno usare le tecnologie meglio di noi, come è giusto che le utilizzino?

I nativi digitali hanno certamente una maggiore dimestichezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie, ma ciò riguarda principalmente gli aspetti tecnici, e la capacità di utilizzare i dispositivi dal punto di vista pratico. Fin da piccolissimi infatti i bambini sono in grado di accendere e spegnere smartphone e tablet, attivare app, visionare video, ma un’altra cosa è saperne gestire i contenuti e la modalità di utilizzo.
In fin dei conti le nuove tecnologie sono dappertutto e non si può far finta che non esistano… Si può insegnare ai bambini anche piccolissimi che non è una cosa per loro, che sono una cosa da grandi. Poi dipende da bambino a bambino (e da genitore a genitore)! Spesso gli adulti si esaltano perché anche i più piccoli “sanno” usare il telefonino, ma non sono dei piccoli geni, semplicemente la loro mente funziona per immagini.

Il punto, quindi, non è quando o quanto far utilizzare le nuove tecnologie ai bambini, ma COME. Si tratta di strumenti con grandissime potenzialità, in grado anche di favorire lo sviluppo di competenze importanti, come per esempio quelle
cognitive e dell’apprendimento, ma è importantissimo che vengano utilizzate con grande consapevolezza, soprattutto da parte dei genitori.

La televisione, invece, merita un capitolo a parte?

E’ importante interrogarsi sulla funzione che esse hanno nel contesto familiare: spesso queste tecnologie purtroppo sono utilizzate per “far stare buoni i bambini”, una sorta di parcheggio, in modo che i genitori possano dedicarsi ad altro.
Soprattutto la televisione, c’è modo e modo di utilizzarla: una cosa è “piazzare un bambino da solo davanti alla tv tutto il pomeriggio”, un’altra cosa, invece, è guardare con il bimbo un film o un cartone animato scelto insieme, ogni tanto e per un tempo limitato.
Bisogna ricordarsi sempre che i bambini, anche se nativi digitali, vanno accompagnati nell’utilizzo, nella scelta dei contenuti adatti e delle app adeguate all’età e alle necessità. Proprio perché si muovono con disinvoltura bisogna stare attenti a ciò con cui vengono a contatto.

Quindi l’educazione ha un ruolo centrale quando si parla di nuove tecnologie?

Esatto, il problema qui sta proprio nell’educazione! Noi adulti non abbiamo ricevuto un’educazione in questo senso, perché non c’erano questi strumenti e non avendo un modello di riferimento, non pensiamo a quanto sia fondamentale creare delle regole. (Ancora più vero per quanto riguarda social network/ whatsapp/ informazione digitale ecc. ecc).
I bambini, infatti, andrebbero educati oltre che alla vita reale, anche a quella virtuale. Troppo spesso gli adulti, però, non sono un buon esempio: siamo tutti sempre connessi e sempre con lo smartphone in mano… In questo modo diventa un po’ difficile poi passare il messaggio che abusare delle tecnologie è sbagliato. Per esempio se utilizziamo il cellulare a tavola, o teniamo accesa la televisione, non possiamo poi pretendere i che i nostri bimbi capiscano che è sbagliato.

Ci aiuti a capire quali sono i pro e i contro dell’utilizzo delle tecnologie?

Come dicevamo prima i rischi che corrono i bambini legati all’abuso o uso scorretto delle tecnologie, sono:

  • Isolamento
  • Dipendenza
  • Aggressività
  • Difficoltà di attenzione e concentrazione
  • Poco movimento fisico/obesità

Quindi diventa fondamentale che l’adulto guidi il bambino a:

  • Non abusare nell’utilizzo delle nuove tecnologie in termini di tempo (durata e frequenza)
  • Non farle diventare strumento esclusivo di gioco/intrattenimento
  • Educare i bambini all’utilizzo
  • Definire regole condivise
  • Dare il buon esempio con un utilizzo appropriato da parte dell’adulto stesso
  • Mantenere prioritari i giochi tradizionali come libri, attività fisica e giochi di movimento

E soprattutto che i bambini siano sempre ACCOMPAGNATI NELL’UTILIZZO E NON VENGANO MAI LASCIATI SOLI.

Il buon esempio…

Ultimamente mi sto impegnando di più, e mi sono ripromessa di leggere il libro “Dipendenza digitale: istruzioni per un uso equilibrato e felice della tecnologia” di Alex Soojung-Kim Pang, per cercare di dare un esempio sempre migliore ai miei bambini. Perchè mi rendo conto che siamo noi genitori i primi a doverci autoeducare ad un uso più sano e corretto del telefono e delle tecnologie.

Ben venga la tecnologia con un uso moderato e consapevole! Impariamo ad usarla e a farla usare in modo corretto ai nostri figli.

 

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