Quando vivevamo a Londra ed Eithan era piccolo frequentavamo gli incontri mamma/bambino. Oltre al corso di musica e le letture in biblioteca, avevamo trovato anche un bellissimo corso di psicomotricità. Permetteva ai bambini di fare attività e di muoversi, soprattutto in inverno, in una grande palestra. C’erano diversi spazi “attrezzati” e il bambino poteva giocare dove preferiva liberamente.
Ora Eithan, alla scuola materna, per un’ora alla settimana va in palestra con i suoi compagni e gli vengono proposte diverse attività.
Per capire meglio che cos’è e perché è utile la psicomotricità abbiamo intervistato Camilla Fontana, psicomotricista dell’età evolutiva presso l’istituto Ca Granda Milano e Regina Elena.
Che cos’è la psicomotricità?
Qual è lo scopo di questa attività?
Perché è utile fin da piccoli?
Perché è bene inserirla tra le attività dei bambini?
Prevede l’utilizzo di qualche gioco in particolare?
Che utilità ha nello sviluppo motorio dei più piccoli? Nati prematuri? Bambini disabili?
La terapia neuro-psicomotoria attraverso il gioco e la relazione accompagna il bambino nel processo di sviluppo non solo motorio ma anche cognitivo, del linguaggio, affettivo-relazionale. Si avvale sia dell’osservazione del gioco e del comportamento spontaneo cosi come della valutazione attraverso la somministrazione di specifici test.
La presa in carico avviene in equipe multidisciplinare con un costante contatto con la famiglia ed eventualmente con le scuole/comunità che seguono il bambino cosi da condividere gli obiettivi del trattamento riabilitativo.
Se vi iscrivete poi passate a salutarci 😉