A Giugno ho ricevuto via mail la convocazione per l’inizio dell’inserimento al nido di Ben. Allora mi sembrava mancasse un’eternità, e piano piano che quel giorno si avvicinava la mia ansia da separazione aumentava.
In questi mesi ho avuto la fortuna, lavorando da casa, di poter stare con Ben tutti i giorni. Con l’inizio del nido, ho qualche ora di libertà la mattina, e, da un lato, so di avere la possibilità di potermi concentrare per più di 5 minuti sul lavoro senza essere interrotta, dall’altro, invece, mi sento quasi sola perchè mi piaceva vederlo giocare in salotto e mi manca non averlo più in giro per casa.
L’inserimento al nido è un passo importante sia per il bambino che per la mamma, e della famosa ansia da separazione ne soffrono tutti e due, anche se in modo diverso. Il bambino deve sentirsi rassicurato e capire che la mamma non lo sta abbandonando, ma che tornerà a prenderlo.
Il genitore, invece, deve avere piena fiducia nelle persone che si prendono cura del bimbo, e ricordarsi che l’interazione con gli altri bambini è fondamentale per porre le basi della sua socializzazione.
Alcuni consigli utili per un facile inserimento al nido
- Parlare con il bambino. Questo è il consiglio più importante che mi hanno dato. Non importa che il bimbo abbia 6 mesi o 1 anno, che capisca quello che gli stiate dicendo o no l’importante è parlargli tanto. Spiegargli dove lo state portando, che tornerete a prenderlo e raccontategli cosa farà al nido e cosa farete voi dopo averlo lasciato.
- Prima di lasciarlo da solo salutatelo. Non approfittate della sua distrazione per uscire dalla classe e allontanarvi. Anche se si mette a piangere è importantissimo salutarlo e spiegargli dove andate. Serve a fargli prendere consapevolezza che tornerete.
- Ogni bimbo è diverso: non prendete l’esempio di fratelli/sorelle/cugini e amici, ogni bambino ha i suoi tempi e il suo modo di vivere il distacco e l’inserimento. Soprattutto non è detto che i fratelli minori ci mettano meno tempo dei fratelli che ci sono già passati.
- Non trasmettete l’ansia da separazione. E’ risaputo che al momento del distacco non sia solo il bambino a risentirne, ma anche la mamma. E’ molto importante che non si trasmettano emozioni negative al bambino perchè altrimenti l’inserimento ne subirà le conseguenze. Fatevi vedere sempre sorridenti e felici.
- Non bisogna forzarlo e mettere fretta al bambino. La maestra di Ben è conosciuta per i suoi inserimenti lunghi. Vuole, infatti, rispettare il più possibile i bisogni del bambino cercando di non fargli mai sentire ‘la mancanza’ della mamma. Meglio metterci qualche giorno in più, ma avere un bimbo tranquillo e che vada al nido volentieri.
- Seguire i cambiamenti del bimbo. Durante l’inserimento al nido è molto probabile che il bimbo possa cambiare i suoi ritmi di sonno-veglia, che si svegli più spesso la notte, che sia molto più attaccato alla mamma e che voglia stare molto più in braccio. Assecondatelo. E’ tutto normale. La sua vita sta subendo un grosso cambiamento e avrà bisogno di sentirsi rassicurato e coccolato. Tendenzialmente una volta che si sarà abituato alla ‘nuova vita’ tornerà tutto come prima.
- Un cambiamento alla volta. Durante l’inserimento sarebbe meglio non aggiungere altri grossi cambiamenti nella vita del bimbo (traslochi, togliere il pannolino, il ciucco…). I punti fermi sono molto importanti per la stabilità dei bambini. Creare una routine è fondamentale per aiutarli a vivere con più serenità i passaggi importanti.
- Mostrarsi sempre positivi quando si parla del nido e delle maestre. Far capire al bimbo che siamo entusiati di quello che fa e che abbiamo fiducia nelle maestre. Se il bambino è in grado di rispondere chiedergli cosa ha fatto, cosa ha mangiato e ripercorrere la sua giornata.
- Essere costanti e continui nell’inserimento. Se è possibile, soprattutto durante l’inserimento, portare il bambino a scuola tutti i giorni e seguire gli orari suggeriti delle maestre.
10. In fin dei conti è solo una questione di sopravvivenza…
Alla fine se i primi mesi, soprattutto quelli invernali, si riesce a sopravvivere ai continui malanni che i nostri bimbi porteranno a casa vuole dire che siamo pronte per affrontare anche i successivi anni di scuola e l’ansia da separazione.